Salute e benessere: l’importanza della mobilità articolare

Questo articolo è a cura della Professoressa Diana Tomasi, Docente di Scienze Motorie e sportive, da oltre 30 anni, presso il Liceo G. B. Quadri di Vicenza e Responsabile del settore mezzofondo di Atletica Vicentina.

Fin dai tempi antichi l’uomo si è chiesto quale sia la differenza tra corpo e mente, nonché quali siano le correlazioni tra queste presunte diverse entità.

Il vecchio detto latino mens sana in corpore sano esprimeva la presenza di una mente e di un corpo che reciprocamente si sostenevano per mantenere il benessere. Poi, a parte la parentesi legata al dualismo cartesiano, siamo tornati ad una concezione olistica dell’uomo, e gli studi psicosomatici hanno dimostrato che alcuni disturbi del nostro “soma” possono essere causati da situazioni non risolte di prolungato disagio psicologico.

E’ vera anche la situazione inversa, in cui uno stato di forma non ottimale (ad esempio una situazione di obesità o di sovrappeso) può comportare come reazione anche un disagio di tipo psicologico.

In fondo siamo un’unica entità vivente che reagisce in modo globale agli stimoli che la vita quotidianamente ci propone. Il messaggio olistico è semplice: per raggiungere il benessere psicofisico serve un bilanciamento e il benessere personale risiede nell’equilibrio. E l’equilibrio si può ripristinare introducendo delle sane abitudini nel nostro stile di vita e nella nostra alimentazione.

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Sul fronte invece dello stile di vita si tratta di acquisire delle abitudini motorie quotidiane che ci aiutino a vivere meglio, ovvero in uno stato psicofisico ottimale. 

Se siamo insoddisfatti di qualcosa ci sono due strade: accettiamo di vivere con tale insoddisfazione oppure cambiamo qualche nostra abitudine. Sarebbe infatti folle pensare che continuando a fare esattamente le cose che siamo soliti fare il risultato possa cambiare. 

Per cambiare non serve partire in quarta con un ambizioso programma di allenamenti che nel breve periodo si rivela quasi sempre insostenibile.  Molto più efficace è partire piano, con piccole modifiche al nostro normale modus vivendi, che ci aiutino però nelle cose in cui vogliamo migliorare.

Gli aspetti su cui potremmo voler agire per migliorare la qualità della vita sono molteplici: potremmo voler potenziare il nostro apparato cardio circolatorio, oppure migliorare la nostra forza o ancora migliorare il nostro aspetto, perdendo magari qualche chilo di troppo che si è accumulato negli anni.

Vedremo nei prossimi post cosa fare in queste situazioni. 

Oggi, in particolare, parliamo di come migliorare la mobilità articolare, la cui assenza o limitatezza può comportare effetti secondari deleteri nella misura in cui la rigidità delle nostre articolazioni ci conduce ad effettuare movimenti ricorsivi in modo non ergonomico.

Supponiamo quindi che le nostre articolazioni siano un po’ “arrugginite”: magari non facciamo esercizio fisico da anni e i movimenti  che una volta svolgevamo con facilità sono un po’ alla volta diventati difficili. 

Per superare questo tipo di situazione bisogna entrare nell’ordine di idee che dobbiamo dedicare del tempo a noi stessi. Siccome la nostra salute è la cosa più importante che abbiamo il suggerimento è di ritagliarsi una prima breve finestra per noi stessi (bastano 10/15 minuti) da collocare appena svegli, lasciando quindi per il resto della giornata le altre incombenze quotidiane.

In questo caso l’attività che potremmo includere nella nostra giornata è una breve sequenza di esercizi da svolgere preferibilmente al mattino appena svegli. La prendiamo a prestito dal mondo dello Yoga, sessione: “il saluto al sole”.

E’ opportuno munirsi di un tappetino e di un abbigliamento comodo. Si tratta di assumere una serie di posizioni, che cambiamo con lo svolgersi dell’esercizio avendo cura di compiere movimenti lenti, curando nel contempo la respirazione (alternanza tra inspirazione ed espirazione coerente con i movimenti da eseguire).  Obiettivo è rimuovere i blocchi articolari e migliorare la nostra postura.

Forse la cosa migliore è prendere spunto da un video, fatto a nostro avviso molto bene e in cui l’insegnante spiega e dimostra l’esercizio lentamente, con parole semplici e chiare. Vi invitiamo quindi a dare un’occhiata al video allegato e a provare ad eseguire la sequenza di posizioni nel rispetto delle indicazioni della dimostratrice. 

Non saremo certamente agili e mobili come l’istruttrice, ma la chiave è la costanza. Senza mai forzare, ma svolgendo l’esercizio ogni giorno, saremo stupiti di come la situazione possa cambiare nell’arco di un solo mese.

Nel prossimo post ti parleremo invece di come migliorare il nostro sistema cardio-circolatorio.

Fonte: link originale al video https://www.youtube.com/watch?v=k8T__8b0N-I