I migliori trekking della Sardegna

Nonostante il momento che tutti stiamo vivendo ci impedisca di uscire a coltivare la nostra passione per l’outdoor, vogliamo guardare con speranza al futuro. Prima o poi, torneremo alla normalità, più forti di prima!

Torna perciò dopo qualche mese di assenza la rubrica outdoor con la selezione dei più bei trekking di ciascuna regione italiana. Siamo finalmente in Sardegna: l’ultima Regione che ci mancava nella nostra carrellata. Ancora una volta non possiamo non ricordarvi di portare con voi Bivo durante le vostre escursioni. Bivo è l’alimento ideale per chi ama la vita all’aria aperta perchè durante i vostri trekking vi da la possibilità di nutrirvi e re-idratarvi nello stesso momento.

Inoltre mettere una busta nel vostro zaino può davvero tornarvi utile nel caso in cui abbiate programmato di mangiare in un rifugio salvo poi trovarlo chiuso o in quelle situazioni in cui la vostra passeggiata duri più del previsto e abbiate bisogno di una dose supplementare di energia.

La Penisola del Sinis

La Penisola di Sinis è una lingua di terra unica nella zona occidentale della Sardegna. Il percorso che vi proponiamo per scoprire questa terra ha inizio e fine della Casa di Seu nel Parco Comunale di Seu. Da qui si percorre una strada in terra battuta e poi una via diretta al mare da cui inizia una passeggiata lungo la scogliera. Proseguendo lungo il litorale si arriva al torrione Turr’E Seu. Il nostro percorso che ha come protagonista il blu del mare ci conduce dopo un lungo tratto di scogliera alla spiaggia di Maimoni formata da minuscole sfere di quarzo candido. Successivamente tagliando verso l’interno si abbandonano le dune sabbiose a favore della macchia mediterranea alla ricerca delle orme delle tartarughe terrestri. Una volta raggiunta di nuova la strada in terra battuta, costeggiata da palme nane e pini d’Aleppo, si ritorna al punto di partenza.

Barumini: da Tuili all’altopiano della Giara

L’Altopiano della Giara in Sardegna si trova nelle province di Cagliari e Nuoro al centro dell’Isola e, per le sue caratteristiche uniche, è difficilmente raggiungibile per l’uomo. Per questo motivo la natura ha potuto svilupparsi in modo indisturbato, creando un ambiente unico nel suo genere: del tutto separato dal territorio circostante.

Il percorso che vi proponiamo inizia e termina a Tuili e tramite le vie del centro cittadino conduce al Parco della Giara. Superati alcuni ponti, si giunge al “bia de Carros” ovvero il percorso che utilizzavano i carri per salire sull’Altopiano. Il percorso prosegue su sentieri sterrati da percorrere tra i laghetti temporanei tipici della zona e le “pinnettas”, le tipiche capanne dei pastori. In questa zona non è raro imbattersi in cavalli selvatici. Sulla via del ritorno avrete inoltre modo di vedere il nuraghe Tutturuddu, uno dei 23 nuraghi presenti sull’Altopiano.

Da segnalare il giardino botanico della Giara Morisia, dove sono catalogate le specie botaniche presenti sull’Altopiano.

Il Supramonte

Se siete alla ricerca di un’avventura che vi conduca in una ambiente selvaggio e incontaminato nel quale si ha quasi l’impressione di essere i primi esploratori, il Supramonte fa al caso vostro. 

Il Supramonte è il più vasto massiccio della Sardegna, culla di di importantissime gole carsiche. In questa zona si trova anche il Villaggio Nuragico di Tiscali. 

Gli itinerari più noti per scoprire questa zona sono due: il Selvaggio Blu, della durata di 7 impegnative giornate, e la Grande Traversata del Supramonte, che invece dura 4 tappe sicuramente del livello di difficoltà più basso.

Se invece avete pochi giorni a disposizione vi consigliamo di scegliere una sola tappa, quella che da Pradu conduce a Su Gologone. Grazie a questo itinerario avrete modo di conoscere il Supramonte, il complesso montuoso che occupa la parte centro-orientale della Sardegna e le sue pareti calcaree. In questo contesto l’azione erosiva dei fiumi ha generato gole e voragini davvero uniche e una rete di acquiferi carsici. E’ uno scenario unico nel suo genere che vi farà rimanere incantati.

Su Sercone

Il Su Sercone è la dolina carsica più grande d’Europa con i suoi 500 metri di diametro e 200 di profondità, un vero monumento naturale dell’Isola. Si trova al centro del Supramonte ed è raggiungibile con diversi itinerari. Quello che vi proponiamo è un lungo anello (circa 7 ore di percorrenza) con un notevole di dislivello che inizia e termina a Valle di Lanaittu. Si tratta di un itinerario davvero impegnativo che vi permetterà però di apprezzare le caratteristiche uniche del Su Sercone oltre che una natura incontaminata e selvaggia.

Il Sud dell’Isola

Il percorso che va da Torre di Solanas a Castidias è una lunga via su una cresta in cima alla montagna ininterrotta per chilometri. Si tratta di un percorso di 9 ore che vi permetterà di avere una visione a 360 gradi dentro ad uno degli affascinanti canyon sardi.

Si tratta di un itinerario complesso in quanto i sentieri talvolta sono immersi nella vegetazione e difficilmente riscontrabili ma il panorama che questo sentiero offre ripaga di tutti gli sforzi.

Il trenino verde

La Sardegna è percorsa da varie differenti linee del Trenino Verde che sfruttano le vecchie rotaie a scarsamente ridotto e i mezzi di un’altra epoca.

Il percorso che vi proponiamo è quello del Laboratorio del Camminare Antichi Cammini: un itinerario sui Tacchi d’Ogliastra, dei tacchi calcarei mesozoici tra lecci incantevoli. 

Il percorso è di 5 ore e parte dalla stazione di San Gerolamo in località Niala sulla linea Mandas-Arbatax. Dalla fermata si seguono le indicazioni per Niala e poi il rio Su Tuvu Nieddu. Da qui si giunge ad un ponte naturale scavato nella roccia: davvero unico. Seguendo poi il rio Donna Pruna si possono apprezzare i massi di calcare, le colate di Travertino e diverse cascatelle. Proseguendo sul sentiero, a tratti impegnativo, si giunge ai resti di un villaggio nuragico.

Un trekking marino

Ma in Sardegna è veramente difficile resistere al blu del mare. La nostra proposta finale di questo lungo viaggio nell’Italia outdoor è diversa da tutte le altre: un trekking marino in kayak. Anche in questa situazione però Bivo può tornare utile per la sua semplicità di utilizzo e trasporto. La partenza dell’ultimo percorso che vi proponiamo è ad Alghero e l’arrivo a Porto Farro. Si tratta di 60 chilometri da percorrere pagaiando per 3 giorni scoperta della Riviera del Corallo immersa nell’Area Protetta del Parco di Porto Conte.

La prima tappa inizia con una pagaiata nella baia di Alghero e prosegue sino alla spiaggia del Lazzaretto e poi alla spiaggia delle Bombarde. Infine si raggiunge Punta Negra. Da qui si riparte per la seconda tappa totalmente compresa nell’Area Marina Protetta nella quale si avrà modo di rifarsi gli occhi con la Cala dell’Olandese, Capo Galera, Punta Giglio. Raggiunta la spiaggia di Tramariglio consigliamo di fare due passi fino all’Antica Torre Spagnola. Ripresi i kayak si prosegue fino a raggiungere la Baia delle Ninfe e le adiacenti rovine romane. La seconda tappa termina alla spiaggia di Mugoni. Nella terza tappa continuiamo a risalire verso Nord toccando dapprima la Cala Dragunara, poi l’altissima scogliera di Capo Caccia e infine l’Isola Foradada e Cala d’Inferno. Il termine del nostro trekking marino è alla baia di Porto Ferro, magari con un incredibile tramonto dopo 60 chilometri vissuti nel blu che solo il mare della Sardegna regala.

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