I Complete Food: una breve storia

Bivo è il primo Complete Food Made in Italy.

Molti però, almeno nel nostro Paese, non conoscono ancora che cosa sono i complete food.
Il mercato dei Complete Food è, infatti, tanto interessante quanto nuovo.
Nel presente articolo vogliamo dare una breve introduzione su come sono nati i Complete Food, quando sono stati creati, e quali sono le possibili evoluzioni di questo tipo di prodotti.
Tutto ha inizio con Soylent, azienda della Silicon Valley nata nel 2014. Trovate maggiori informazioni su Soylent in Wikipedia in inglese, qui: https://en.wikipedia.org/wiki/Soylent_(meal_replacement), oltre che nel sito web dell’azienda americana.
La storia di Soylent è molto particolare: nel 2013 il fondatore, Rob Rhinehart, aveva deciso di fare in casa una formula alimentare completa, consistente in cibo in polvere da sciogliere in acqua. Rob, uno sviluppatore software, aveva avuto dei piccoli malesseri mentre stava lavorando ad una startup in ambito informatico. In quel periodo, avendo poco tempo a disposizione per sè stesso, aveva mangiato schifezze surgelate e fast food tradizionale. Il risultato? Si era ritrovato totalmente a terra e senza energie. A quel punto si era chiesto come mai perfino in Silicon Valley (la patria dell’innovazione, il centro nevralgico di quasi tutte le aziende più innovative del mondo) nessuno aveva pensato ad una soluzione razionale ed efficiente per quelle situazioni in cui si ha poco tempo per alimentarsi in modo sano. Partendo da un blog dove Rob raccontava la propria esperienza con questo tipo di soluzione nutrizionalmente completa in polvere, nel corso di un anno si era creata una community online così grande da far sì che Rob decidesse di fondare una vera e propria azienda che potesse produrre e distribuire questo innovativo tipo di prodotto. Nacque così nel 2014 Soylent, grazie dapprima alla campagna di crowdfunding di maggior successo nella storia, e poi attraverso ingenti investimenti di venture capitalist e aziende innovative (cose che capitano solo in Silicon Valley: pensate che la sola Google ha investito 50 milioni di dollari in Soylent).
L’approccio di Soylent inizialmente era piuttosto estremo, proponendo il prodotto per tutte le occasioni, con l’eccezione delle cene ricreative tra amici o in occasioni speciali. Molti clienti di Soylent si nutrivano esclusivamente con questo prodotto.
Apriamo una parentesi sul tema. E’ possibile utilizzare i complete food per sostituire in toto la dieta di una persona? Noi di Bivo siamo stati fin da subito contrari, proponendo invece il nostro prodotto per le situazioni in cui se ne ha effettivamente bisogno. Anche se Bivo potenzialmente potrebbe tranquillamente costituire l’intera alimentazione di una persona, visto che è un complete food in tutto e per tutto e contiene tutto quello che serve all’organismo nelle giuste proporzioni, noi crediamo nel valore della tradizione culinaria italiana, oltre che nell’importanza di avere una dieta varia.

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Qui finisce la prima parte della storia dei Complete Food. Trovi qui la seconda parte:

https://www.completefood.it/i-complete-food-una-breve-storia-parte-seconda/