Bivo vs Junk Food: il toast

Quante volte ti sarà capitato di dover mangiare un boccone al volo dovendo scegliere tra un toast al bar e un panino del fast food?

Nella vita di tutti i giorni mangiare fuori di casa può essere davvero complicato per chi ha a cuore la propria salute e presta attenzione a cosa sta ingerendo.

Spesso infatti le alternative hanno più aspetti negativi che positivi dal punto di vista nutrizionale.

Prendiamo come esempio il classico toast che si trova in qualsiasi bar italiano nella sua versione più semplice: pane, fetta di formaggio e prosciutto cotto.

Inserire dei formaggi all’interno della propria dieta, nelle giuste quantità, può essere positivo in quanto essi sono importanti fonti di calcio e fonti proteiche. I formaggi italiani DOP sono addirittura 48. Ma queste 48 eccellenze italiane hanno poco a che fare con le fette di formaggio che potete trovare all’interno di un toast, che spesso sono ottenute da miscele di formaggi di scarsa qualità, se non da veri e propri scarti di produzione.

Anche nel campo dei salumi l’Italia può vantare dei prodotti famosi in tutto il mondo per la loro bontà e tradizione; pensate al prosciutto crudo di Parma o al lardo di colonnata. Purtroppo gli affettati che vengono utilizzati per confezionare i panini dei bar sono prodotti con metodi del tutto diversi dai salumi DOP e partendo da una materia prima di qualità infinitamente inferiore (la carne utilizzata proviene da scarti di animali e resti di altre produzioni).

Questo tipo di formaggio e prosciutto che vengono utilizzati dalle tavole calde per preparare i panini hanno in comune la presenza dei polifosfati. I polifosfati sono additivi stabilizzanti che hanno lo scopo di mantenere stabile nel tempo l’aspetto di un prodotto. Pensate che vengono utilizzati anche nei detersivi per ottenerne la schiuma!

Nel processo di produzione di formaggi di bassa qualità è prevista la fusione a caldo di formaggi (spesso scarti di altre produzioni) ai quali vengono aggiunti polifosfati allo scopo di  ottenerne la tipica caratteristica fondente.

I polifosfati possono essere utilizzati anche nella produzione di prosciutto cotto di bassa qualità in modo che sia trattenuta nella carne fino al 60% di acqua, abbassando notevolmente il contenuto proteico percentuale.

Gli effetti collaterali dei polifosfati sono l’aumento del tasso di colesterolo e di grassi nel sangue.

Inoltre a livello nutrizionale un toast non è proprio quello di cui il tuo organismo ha bisogno. Un toast contiene circa 250 Kcal, troppo poche per sostenere la tua energia e concentrazione in una giornata di lavoro. In aggiunta moltissime calorie contenute in un toast sono dovute ai grassi saturi, che andrebbero invece ridotti per la nostra salute. Infine, nel toast sono praticamente assenti le vitamine e i sali minerali.

Sicuramente starete pensando: “Per mangiare un pasto veloce spendendo il giusto (circa 5 euro), bisogna accontentarsi…”. Bivo vi dimostra che così non è: be smart!

I dati relativi ai polifosfati sono tratti dal libro “Gli Additivi Alimentari: Che effetti hanno sulla nostra salute?”; Macro Edizioni; Stefania Testa e Marina Mariani;

PS: Abbiamo volutamente sorvolato in questo articolo altri aspetti, diversi da quelli legati alla salute delle persone, connessi al consumo di carne animale. Noi crediamo che il consumo di carne andrebbe ridotto rispetto alle attuali abitudini presenti nella nostra società anche per motivi inerenti alle condizioni in cui spesso sono allevati gli animali, oltre che per ragioni relative alla sostenibilità ambientale del consumo di carne nelle quantità ad oggi consumate. Se tutti noi mangiassimo meno carne gli animali allevati sarebbero trattati meglio, le persone mangerebbero carne di qualità enormemente maggiore e soprattutto contribuiremmo fortemente a preservare il nostro Pianeta.